Sulla vicenda fiat ci sono delle criticità molto forti e che vanno a ledere anche la sfera costituzionale non permettono alla fiom cgil di firmare anche tecnicamente, perché vanno a ledere lo statuto della confederazione stessa.
Quando si parla di abolire il diritto di sciopero anche solo sui giorni di straordinario concordato diventa lesivo dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori.
Sulla sicurezza, orari e retribuzione si mettono in pericolo la salute dei lavoratori visto che si esce in modo chiaro sia dalla legge n 66 del 2003 andando oltre le 48 ore settimanali e le 8 ore giornaliere in caso di sostituzione di un lavoratore in ferie o in malattia, aumentando ritmi e carichi di lavoro mettendo così a rischio l’incolumità dei lavoratori e spostando una parte consistente del salario sulla presenza si otterrà di far andare a lavorare persone anche in non perfette condizioni fisiche mettendogli maggiormente a rischio infortuni.
Anche sulle nuove assunzioni (quelle fatte sulle maestranze che sono fuori dalla fabbrica) saranno fatte in base ai contratti di somministrazione tempo determinato senza scrivere quanti mesi si deve rimanere precari.
Altro punto imbarazzante e che i lavoratori di mirafiori e pomigliano non potranno eleggere liberamente i loro rappresentanti, che verranno così calati dall’alto dalle segreterie mancando al principio di rappresentatività democratica sul quale, fino ad oggi si fondava per lo meno la CGIL. Il pericolo è che il modello Marchionne faccia breccia in altri settori dell’imprenditoria Italiana, sempre più vogliosa, grazie anche a governi ed alcuni parti sociali compiacenti, di avere mano libera nei confronti dei lavoratori ed al grido di “è la globalizzazione” cancellare conquiste e diritti che appartengono anche alla sfera civile del nostro paese.
Non vorremmo essere nei panni dei lavoratori che, sotto un bieco ricatto, devono votare: o lavoro senza diritti o tutti a casa e non ci sentiamo neanche di dirgli com’è giusto votare (anche se in cuor nostro lo sappiamo benissimo), vogliamo però chiedere alla Fiat se sarebbe giusto, in caso di vittoria del no e la conseguente chiusura di Mirafiori, se, ripetiamo, sarebbe giusto che la Fiat restituisse tutti i soldi che NOI attraverso la Cassa Integrazione, gli abbiamo dato in tutti questi anni.
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