Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi,

ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi,

però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.

(Bertolt Brecht da In morte di Lenin)

lunedì 31 gennaio 2011

ECCESSO DI ZELO

Lavoro e Società (L&S) è stata ed è un riferimento importante nella CGIL. Non sono iscritto a questa componente, ma considero il loro contributo un valore aggiunto nella Confederazione e nelle categorie.
Purtroppo anche nelle migliori famiglie può capitare, del tutto in buona fede, qualche inconveniente, qualche piccolo intoppo, che finisce magari per pesare di più di tanti quotidiani sforzi.
Nel giro di un anno la rivista L&S è stata vittima, si potrebbe dire, di almeno due eccessi di zelo di cui mi sono accorto e che, per sdrammatizzare e sperando non si offendano, chiamerei rivoluzionario.
L'anno scorso L&S ha pubblicato un appello che raccoglieva diverse RSU Filcem di aziende  dell'Empolese-Valdelsa. Peccato che alcune di queste abbiano prontamente inviato duri comunicati di smentita.
Pochi giorni fa L&S ha parlato del congresso straordinario di Filcem e Filtea e  costitutivo della Filctem di Firenze pubblicando solo il documento del Commissario. Peccato per L&S (e per fortuna per noi) che invece c'è anche un documento alternativo. E’ un documento scritto per l'appunto (non dovrebbe essere questa la notizia??) da lavoratori che vogliono partecipare e contribuire alla vita della CGIL. Il che tra l'altro è proprio un "tormentone" del nostro Statuto, ma ne scriverò in altra occasione.
Siccome stiamo parlando dell'ultima pagina dell'ultimo numero di L&S, la spiegazione più semplice è che abbiano deciso di parlare di noi nel nuovo numero.
Non avrebbe senso e non mi permetto di dare consigli a L&S, anche perché sono tra i firmatari del documento alternativo.
Credo però di poter dire a Maurizio Brotini, che saluto cordialmente, è che la pubblicazione di una bella intervista (di una pagina) al nostro portavoce Torrini - oltre ovviamente al testo del nostro documento sarebbe un buon modo per smentire coloro che sospettano, ma io credo esagerino, che sia stata una svista premeditata.
Guido Del Re

venerdì 28 gennaio 2011

NOI NON VOGLIAMO RIMANERE BRUCHI....E PER RIDERE UN PÒ...

" Noi siamo quella razza che non sta troppo bene,
che di giorno salta i fossi e la sera le cene;
lo posso gridare forte fino a diventà fioco,
noi siamo quella razza che tromba tanto poco;
noi semo quella razza che al cinema s'intasa,
per vedere donne gnude e fassi seghe a casa;
eppure la natura ci insegna sia sui monti sia a valle,
che si può nascer bruchi e diverntar farfalle;
ecco noi siamo quella razza che è fra le più strane
che bruchi semo nati e bruchi si rimane;
quella razza semo noi ed è inutile far finta
c'ha trombato la miseria e semo rimasti incinta !"

omaggio a CARLO MONNI ( da "Berlinguer ti voglio bene" )

giovedì 27 gennaio 2011

L'INCATESIMO SPEZZATO

Come quando il principe azzurro bacia la principessa e rompe il suo l'incantesimo, così oggi anche noi abbiamo rotto il nostro.....
ABBIAMO PRESO I NOSTRI PRIMI VOTI!!!!!!!
sono solo tre ma non importa, un altro mondo è possibile e per farlo servono anche piccolissimi risultati.
verso il sol dell'avvenir.......

.... E TUTTO EBBE INIZIO...

alla fine, o all'inizio (?), il congresso è partito.
e' partiro da tre gioni ed al momento il nostro documento non ha avuto nessun voto.....
urrà
non sono impazzito, sono contento che siamo riusciti a dire a tanti lavoratori qual'è la nostra idea di Cgil, un'idea "PER" e non contro.
purtroppo dobbiamo registrare alcuni aspetti poco positivi delle prime assemblee:
- a molti lavoratori non erano stati consegnati i documenti congressuali (come possono decidere?),
- 12 assemblee sono state rinviate per motivi leciti e  comprensibili ma che ci mettono in estrema difficoltà nei confronti del fatto che dobbiamo richiedere anticipatamente i permessi,
- i relatori del doc. 1 poco parlano del loro doc. ed incentrano la loro arringa tutto sul fatto che non abbiamo rispettato il voto dei lavoratori al precedente congresso, che odiamo i lavoratori tessili e vogliamo far fuori i loro funzionari,che è tutto una perdita di tempo.....
domanda: far esprimere i lavoratori su come vogliono la Cgil è una perdita di tempo?
domanda: i nomi dei futuri funzionari gli decidono i lavoratori che votano il doc. 2 o il commissario (futuro segretario) con la camera del lavoro di Firenze?

Nel paese della bugia, la verità è una malattia. 
Gianni Rodari

giovedì 13 gennaio 2011

APPELLO PER IL DOCUMENTO 2

Come delegate/i ed iscritte/i della CGIL salutiamo con entusiasmo la presentazione del documento “Dai Lavoratori per la CGIL”. E’ un evento importante e di grande rilievo.​
Nella storia della CGIL fiorentina e forse nazionale raramente, se non mai, un gruppo di delegate/i ed iscritte/i ha deciso di praticare il concetto di “gruppo dirigente allargato”. Queste parole, che spesso hanno risuonato nelle stanze dei direttivi e delle segreterie sindacali, raramente sono state tradotte in pratica.
Questo documento ci conferma, e lo diciamo con soddisfazione ed orgoglio, che la CGIL ha un grande patrimonio di donne ed uomini che, pur non essendo funzionari o dirigenti sindacali, ma riconoscendosi totalmente nei valori e nei principi fondativi della CGIL,portano un grande contributo all’organizzazione come delegate/i o semplici iscritte/i.
Essi, mettendo a frutto la formazione e l’esempio di compagne e compagni più anziani, fanno proselitismo, militanza e gestiscono la contrattazione aziendale spesso senza gravare sulla struttura.
Alla luce di quanto sopra facciamo un appello a tutte le iscritte e gli iscritti della Filcem e della Filtea della provincia di Firenze affinché partecipino al congresso straordinario per la costituzione della Filctem di Firenze e sostengano, anche con il voto, il documento ““Dai Lavoratori per la CGIL.
Per maggiori informazioni e/o per seguire il congresso potete visitare il sito:
http://dailavoratoriperlacgil.blogspot.com/
Firenze, 13 gennaio 2011
Firmatari dell’appello

mercoledì 5 gennaio 2011

Pensieri e (Mira)fiori

Sulla vicenda fiat ci sono delle criticità molto forti e che vanno a ledere anche la sfera costituzionale non permettono alla fiom cgil di firmare anche tecnicamente, perché vanno a ledere lo statuto della confederazione  stessa.
Quando si parla di abolire il diritto di sciopero anche solo sui giorni di straordinario concordato  diventa lesivo dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori.
Sulla sicurezza, orari  e retribuzione  si mettono in pericolo la salute  dei lavoratori visto che si  esce in modo chiaro sia dalla legge n 66 del 2003 andando oltre le 48 ore settimanali e le 8 ore giornaliere  in caso di sostituzione di un lavoratore in ferie o in malattia,  aumentando ritmi e carichi di lavoro mettendo così a rischio l’incolumità dei lavoratori e spostando una parte consistente del salario sulla presenza si otterrà di far andare a lavorare persone anche in non perfette condizioni fisiche mettendogli maggiormente a rischio infortuni.
Anche sulle nuove assunzioni (quelle fatte sulle maestranze che sono fuori dalla fabbrica) saranno fatte in base ai contratti di somministrazione tempo determinato senza scrivere quanti mesi si deve rimanere precari.
Altro punto imbarazzante e che i  lavoratori  di mirafiori e pomigliano  non potranno eleggere liberamente i loro rappresentanti, che verranno così calati dall’alto dalle segreterie mancando al principio di rappresentatività democratica sul quale, fino ad oggi si fondava per lo meno la CGIL. Il pericolo è che il modello Marchionne faccia breccia in altri settori dell’imprenditoria Italiana, sempre più vogliosa, grazie anche a governi ed alcuni parti sociali compiacenti, di avere mano libera nei confronti dei lavoratori ed al grido di “è la globalizzazione” cancellare conquiste e diritti che appartengono anche alla sfera civile del nostro paese.
Non vorremmo essere nei panni dei lavoratori che, sotto un bieco ricatto, devono votare: o lavoro senza diritti o tutti a casa e non ci sentiamo neanche di dirgli com’è giusto votare (anche se in cuor nostro lo sappiamo benissimo), vogliamo però chiedere alla Fiat se sarebbe giusto, in caso di vittoria del no e la conseguente chiusura di Mirafiori, se, ripetiamo, sarebbe giusto che la Fiat restituisse tutti i soldi che NOI attraverso la Cassa Integrazione, gli abbiamo dato in tutti questi anni.

lunedì 3 gennaio 2011