i sette lavoratori uccisi alla Thyssen di Torino non sono morti invano come centinaia e centinaia di altri morti nell'indifferenza generale.
i morti di Torino hanno fatto sì che riuscisse a fare un passo avanti nella sicurezza attraverso la promulgazione della legge 81 pur senza decreti attuativi e la svolta epocale, come detto da Guarinello, nella sentenza di venerdì che decreta ufficialmente l'omicidio volontario da parte dei dirigenti nei confronti dei lavoratori stessi.
ci riesce male esultare per il costo di questa sentenza ma pensiamo e speriamo che da oggi non sia più come prima.
inseriamo una sintesi della sentenza:
Con la sentenza della Corte d'Assise di Torino del 15 aprile 2011 si chiude il processo iniziato il 15 gennaio 2009 in seguito all'incidente avvenuto il 6 dicembre 2007 alla linea 5 della Thyssen di Torino nel quale morirono 7 lavoratori a causa dell'incendio.
Il primo grado del giudizio si chiude in tempi record dopo 88 udienze.
Il presidente Maria Iannibelli, il giudice a latere Paola Dezani e i sei giudici popolari hanno preso una decisione storica per la Giurisprudenza Italiana in relazione ai reati contestati agli imputati.
L'amministratore delegato, con delega in materia di sicurezza sul lavoro, è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale, disastro e incendio dolosi.
Il responsabile del servizio prevenzione e protezione e altri dirigenti sono stati condannati a 13 anni e mezzo di reclusione per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento, disastro e incendio.
Il responsabile della pianificazione degli investimenti antincendio è stato condannato a 10 anni e 10 mesi per gli stessi reati.
Per quel che riguarda la responsabilità amministrativa della Thyssen dipendente da reati commessi da figure apicali dell'azienda di D.L.gs. n. 231/2001
- sanzione pecuniaria a carico dell'impresa di un milione di Euro, mentre altri 800.000 Euro sono stati addebitati a titolo di confisca.
Sono state disposte ulteriori misure accessorie quali: - il divieto di pubblicizzare i propri prodotti per 6 mesi
- esclusione per 6 mesi da sussidi e finanziamenti pubblici
- revoca dei finanziamenti pubblici già concessi.
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